Il Venezuela, ufficialmente chiamato oggi Repubblica Bolivariana del Venezuela, è stato uno dei primi paesi a dichiarare l’indipendenza dalla dominazione coloniale spagnola, in particolare il 5 luglio 1811. Non c’è una risposta univoca alla domanda “perché si chiama Venezuela?” Ancora oggi, la sua etimologia è oggetto di dibattito. Inizialmente, Cristoforo Colombo la chiamò la “Terra della Grazia”. Ma quel nome non è mai stato usato come nome proprio per riferirsi al territorio.
Venezuela come “Piccola Venezia”
Alcuni storici sostengono che il termine Venezuela vada attribuito all’esploratore fiorentino Amerigo Vespucci. Il suo equipaggio sbarcò nell’odierno Golfo del Venezuela ed osservò le abitazioni degli aborigeni Añú erette su palafitte di legno.
Queste costruzioni ricordarono a Vespucci la città di Venezia e l’esploratore raccontò la curiosa scoperta in una lettera inviata a Piero de’ Medici.
Uno dei suoi compagni di viaggio invece, Alonso de Ojeda, usò proprio il termine “Venezziola“, che non è altro che un diminutivo in italiano, dal significato di “piccola Venezia“, riferendosi all’intera regione che stavano esplorando. Nel corso degli anni, la parola si è evoluta in quello che oggi conosciamo come Venezuela.
La pista indigena
Altre versioni, supportate dall’opera Summa de Geografía di Martín Fernández de Enciso, marinaio di Vespucci, indicherebbero che il nome derivi dalla parola indigena Veneciula (“grande acqua“), con la quale era conosciuta una popolazione locale. Ad ogni modo, la prima versione rimane la più ampiamente accettata per spiegare l’origine del nome del Venezuela.