La bandiera del Venezuela è un tricolore blu, giallo e rosso a bande orizzontali di uguali dimensioni. L’ordine dei colori prevede il giallo in alto, il blu al centro e il rosso in basso. Nella banda centrale sono riprodotte otto stelle a cinque punte, bianche, disposte a semicerchio. Mentre nell’angolo in alto a sinistra viene rappresentato lo stemma nazionale, che contiene un cavallo brioso, alcune armi tipiche e i rami di palma e ulivo, simboli di pace e libertà. Ma allora, perché questa bellissima bandiera è un problema?
La stella della discordia
Fino al 2006 la bandiera aveva sette stelle, che simboleggiavano le sette province che si unirono alla causa indipendentista: Caracas, Cumaná, Barcelona, Barinas, Margarita, Mérida e Trujillo. Ma, come ben si vede, le stelle oggi sono otto. Perché?
Durante la dominazione spagnola, nel 1777, fu istituita la regione del Capitanato Generale del Venezuela, il cui limite orientale rispetto alle colonie olandesi della Guyana venne stabilito nel confine naturale del fiume Essequibo. Quel territorio entrò quindi de iure a far parte della nazione liberata dall’eroe della guerra d’indipendenza Simón Bolívar.
Tanto che lo stesso Bolívar, nel 1817, decretò di aggiungere alla bandiera un’ottava stella che rappresentasse la Guyana, dopo l’indipendenza del 1811. Solo due anni più tardi, però, la bandiera cambiò completamente con la creazione della Gran Colombia (zero stelle) e nel 1859 tornò alle sette iniziali.
Questo perché nel frattempo gli inglesi, che acquistarono la Guyana olandese nel 1840, non rispettarono il confine e inclusero nella loro colonia l’intero bacino del Cuyuni, “mangiandosi” la Guyana venezuelana.
Il Venezuela rivendica ancora oggi (basti vedere il referendum del dicembre 2023 e i venti di guerra che soffiano da quelle parti) il territorio della Guayana Esequiba, ad ovest del fiume Essequibo. La scelta di Hugo Chavez nel 2006 di aggiungere l’ottava stella si deve quindi intendere come una provocazione e un tentativo di riaffermare, almeno idealmente, la sovranità venezuelana sulla provincia “rubata” quasi 200 anni prima. Una stella avvelenata che rappresenta un territorio ricchissimo di petrolio e materie prime che nessuno vuole mollare.
Il Cavallo confuso
La bandiera del Venezuela si è sempre distinta dalle altre per le bande orizzontale di uguali dimensioni e per le stelle. Ma nella riforma del 2006, oltre alla celebre stella della discordia, il presidente Hugo Chávez decise di cambiare anche lo stemma nazionale… su consiglio della figlia più piccola.
Stemma Nazionale del Venezuela
Il cavallo bianco, simbolo di libertà, ora corre da destra a sinistra, invece che da sinistra a destra. Questo cambiamento è stato suggerito dalla figlia del presidente, Rosinés (9 anni all’epoca), che aveva notato che in un Paese socialista fosse più giusto il percorso inverso.
La riforma ha anche modificato il motto dello stemma, che ora recita “República Bolivariana de Venezuela”, il nome ufficiale del paese dopo la presa di potere di Chávez.
E visto che l’Italia in Venezuela è davvero ovunque… Una piccola curiosità: il nuovo stemma è stato realizzato da un araldista ed esperto di nobiltà pontificia italiano, Fabio Cassani Pironti, su incarico dall’Assemblea Nazionale venezuelana.