Benvenuti a Marina di Camerota, un paesino sul mar Tirreno di appena 4’000 abitanti in provincia di Salerno. Qui tutto è intitolato a Simón Bolívar (bar, hotel, cinema…), si mangia l’arepa tutto l’anno e l’hallaca a Natale, ma soprattutto si sente parlare il caraqueño per strada.
Com’è possibile? Marina di Camerota era un borgo di pescatori molto povero a metà del 900 e quasi ogni camerotano emigrò in Venezuela, che all’epoca era un Paese in grande crescita, il più ricco del Sud America.
I camerotani si stabilirono a Caracas, in particolare nel quartiere Alta Florida, dove sarebbe poi sorta la chiesa di Nuestra Señora de Pompei, il punto di ritrovo della comunità italiana.
Qui molti migranti aprirono negozi e attività di ogni genere e con i soldi delle rimesse, a un oceano di distanza, finanziarono la ricostruzione di Marina di Camerota, che a quei tempi non aveva nemmeno le strade.
Nell’iscrizione sotto la statua di Bolívar, posta al centro del Lungomare, gli abitanti di Marina si dichiarano riconoscenti e grati al Venezuela. È per questo che ancora oggi TUTTI i camerotani, anche quelli tornati tanto tempo fa, non si sono mai dimenticati del Venezuela.
Molte associazioni locali, come Venezuela Libre o Alma Llanera, organizzano manifestazioni, raccolte di fondi e medicine per dare una mano al grande Paese che accolse loro o i loro papà e nonni.
Un lavoro importantissimo e necessario che va avanti da anni, da quando la fortuna si è ribaltata ed è il Venezuela ad aver bisogno di Marina di Camerota.
I peggiori bar di Marina di Camerota
Davanti alla bellissima chiesa di piazza S. Domenico c’è un bar carino, il Santo Domingo, dove i camerotani si ritrovano. Qui ho conosciuto il proprietario, un anziano molto simpatico di nome Antonio. Mi ha parlato del padre e di come i camerotani di Caracas abbiano avviato decine di attività, spesso abastos, piccoli negozi di alimentari e generi di uso quotidiano.
Erano gli anni d’oro del Deportivo Italia e del benessere economico e sociale del Venezuela, che tanto deve al migrante italiano. Antonio mi ha spiegato che per ogni camerotano il Venezuela è la sua seconda casa, raccontando scherzosamente che quando c’è stata l’amichevole Italia-Venezuela tutto il paesino si è riunito e ha tifato per il pareggio!
Negli ultimi anni, con l’acuirsi della crisi umanitaria in Venezuela, molti discendenti dei camerotani stanno tornando nel paesino dei loro nonni o padri. Parecchi non parlano l’italiano e di Marina di Camerota non ne sanno nulla o quasi.
Il bar di Antonio è fondamentale in questo senso. Rappresenta un punto di ritrovo (insieme alla chiesa) per tutti coloro le cui famiglie hanno una storia a metà tra Caracas e Marina.
Madonna e Beato venezuelani
I camerotani di Caracas hanno riportato a Marina le personalità più importanti del cattolicesimo venezuelano. Una su tutte è la Madonna di Coromoto, Santa Patrona del Venezuela, a cui i camerotani sono molti devoti. Nel Paese è presente anche una effige (a grandezza naturale) della Vergine presso la sede della Associazione Bolívar, presieduta da Agustin D’Onofrio.
A pochi passi di distanza, lungo il vicolo delle frasi (una via con cartelloni con su scritte frasi simpatiche e instagrammabili), c’è una vetrina con una riproduzione della Vergine e un’altra con una statuina di José Gregorio Hernández, dottore al servizio dei poveri e dal 2021 riconosciuto dalla Chiesa come beato.
Molti a Marina di Camerota lo hanno conosciuto direttamente o tramite il racconto dei genitori. Una gentile signora che ho conosciuto qui mi ha raccontato che suo padre fu proprio un paziente di Hernández e che il dottore gli salvò la vita nonostante la sua situazione disperata.
Cucina venezuelana a Marina di Camerota
Non possiamo poi non parlare del cibo venezuelano a Marina di Camerota! Nella piccola Caracas d’Italia si mangia proprio come in Venezuela e alle migliaia di turisti che arrivano in questo paradiso ogni estate io consiglio di andare al Guacamaya’s.
Situato all’inizio del lungomare, questo ristorante offre il meglio della cucina tipica venezuelana: arepas di ogni tipo, hallaca, tequeños e pabellón criollo, personalmente il mio piatto preferito!